Architettura, Luigi Benatti, TECO+partners

Beroaldo ERP edilizia pubblica 

Il progetto consiste nella sostituzione edilizia di un intero isolato urbano di case popolari costruito negli anni ’50 in uno stato di degrado tale da richiedere la completa demolizione. Si trattava di tre palazzine di quattro piani fuori terra orientate sull’asse eliocentrico e poste alla distanza di circa 12 metri l’una dall’altra. Nessun disegno urbano, solo il rispetto dei requisiti igienici edilizi. Il progetto ha inteso ricostituire una comunità di abitanti che potesse riconoscersi nell’appartenenza ad un luogo identificabile al di là delle provenienze etniche. I nuovi edifici proteggono un ampio spazio centrale su cui si affacciano tutti i vani giorno degli alloggi in un continuo rimando tra spazio chiuso privato e spazio aperto pubblico mediato da logge e balconi privati.

L’edificio ritaglia il suo spazio coincidente con quello degli edifici preesistenti ma definisce l’ambito di una corte comune affacciata sulla strada pubblica, che è il cuore del disegno urbano dell’intervento. L’intento è quello di costruire uno spazio verde aperto ma protetto, non chiuso, in relazione continua con lo spazio privato, un luogo vivo, fatto di relazioni positive, incentrate sulla cura dei minori e delle loro relazioni, pensato soprattutto per l’insediamento di famiglie numerose che, nel tempo, attraverso la condivisione dello spazio comune, possano riconoscersi in un nuovo contesto sociale di appartenenza e di reciproco sostegno.

Si tratta di un intervento per la costruzione di 37 alloggi sociali ERP gestiti da Acer per conto del Comune di Bologna, mediante l’abbattimento di tre edifici preesistenti e la nuova costruzione di due edifici collegati da un piano interrato di parcheggi privati. Al piano terra sono situati servizi di supporto sociale del quartiere. Tutti gli alloggi sono accessibili da portatori di disabilità e sono oggetto di un programma speciale per l’inserimento sociale degli inquilini. Lo scopo principale del progetto è quello di creare una nuova comunità in cui persone provenienti da diverse tradizioni etniche si possano riconoscere. Il progetto individua pertanto una sequenza di spazi a privacy crescente, per agevolare lo sviluppo di queste relazioni: la corte comune aperta centrale, balconi continui e logge private che si affacciano sulla corte e spazi giorno chiusi che si affacciano sulla corte comune. Dal punto di vista compositivo si è cercato di dare una prevalenza volumetrica ad una porzione più alta e più chiusa del fabbricato sulla sinistra della corte che facesse da contrappeso al resto delle facciate interne caratterizzate da lunghe balconate. I materiali sono economici. Le balconate sono caratterizzate da coperture scorrevoli per dare modo agli inquilini di ritagliare spazi di terrazzo di maggiore privacy.

Il progetto dell’edificio è inserito in un programma pubblico di finanziamenti denominato Contratti di Quartiere II, finanziato con fondi ministeriali, che ha preso le mosse nel lontano 2004, come progetto sperimentale finalizzato al risparmio energetico e all’utilizzo di fonti rinnovabili. Il progetto è stato il primo classificato nella selezione a punteggio nella regione Emilia Romagna e ha ricevuto anche la certificazione CasaClima A. L’involucro edilizio è stato completamente isolato e gli alloggi sono stati realizzati con impianti di ventilazione ad alta percentuale di recupero di calore interno. Sono stati installati in copertura pannelli fotovoltaici e collettori solari per l’acqua calda sanitaria per la copertura del fabbisogno stimato interno.

Location
Bologna, Italy

Year
2022

Area
3500 sqm

Design team
Luigi Benatti, Luca Jop, Nicola Righini, Claudia Sacchetti, Gabriele Corazza

Client
ACER

Status
Completed

Photo
Fabio Mantovani

Architettura, Luigi Benatti, TECO+partners

Beroaldo ERP edilizia pubblica 

Il progetto consiste nella sostituzione edilizia di un intero isolato urbano di case popolari costruito negli anni ’50 in uno stato di degrado tale da richiedere la completa demolizione. Si trattava di tre palazzine di quattro piani fuori terra orientate sull’asse eliocentrico e poste alla distanza di circa 12 metri l’una dall’altra. Nessun disegno urbano, solo il rispetto dei requisiti igienici edilizi. Il progetto ha inteso ricostituire una comunità di abitanti che potesse riconoscersi nell’appartenenza ad un luogo identificabile al di là delle provenienze etniche. I nuovi edifici proteggono un ampio spazio centrale su cui si affacciano tutti i vani giorno degli alloggi in un continuo rimando tra spazio chiuso privato e spazio aperto pubblico mediato da logge e balconi privati.

L’edificio ritaglia il suo spazio coincidente con quello degli edifici preesistenti ma definisce l’ambito di una corte comune affacciata sulla strada pubblica, che è il cuore del disegno urbano dell’intervento. L’intento è quello di costruire uno spazio verde aperto ma protetto, non chiuso, in relazione continua con lo spazio privato, un luogo vivo, fatto di relazioni positive, incentrate sulla cura dei minori e delle loro relazioni, pensato soprattutto per l’insediamento di famiglie numerose che, nel tempo, attraverso la condivisione dello spazio comune, possano riconoscersi in un nuovo contesto sociale di appartenenza e di reciproco sostegno.

Si tratta di un intervento per la costruzione di 37 alloggi sociali ERP gestiti da Acer per conto del Comune di Bologna, mediante l’abbattimento di tre edifici preesistenti e la nuova costruzione di due edifici collegati da un piano interrato di parcheggi privati. Al piano terra sono situati servizi di supporto sociale del quartiere. Tutti gli alloggi sono accessibili da portatori di disabilità e sono oggetto di un programma speciale per l’inserimento sociale degli inquilini. Lo scopo principale del progetto è quello di creare una nuova comunità in cui persone provenienti da diverse tradizioni etniche si possano riconoscere. Il progetto individua pertanto una sequenza di spazi a privacy crescente, per agevolare lo sviluppo di queste relazioni: la corte comune aperta centrale, balconi continui e logge private che si affacciano sulla corte e spazi giorno chiusi che si affacciano sulla corte comune. Dal punto di vista compositivo si è cercato di dare una prevalenza volumetrica ad una porzione più alta e più chiusa del fabbricato sulla sinistra della corte che facesse da contrappeso al resto delle facciate interne caratterizzate da lunghe balconate. I materiali sono economici. Le balconate sono caratterizzate da coperture scorrevoli per dare modo agli inquilini di ritagliare spazi di terrazzo di maggiore privacy.

Il progetto dell’edificio è inserito in un programma pubblico di finanziamenti denominato Contratti di Quartiere II, finanziato con fondi ministeriali, che ha preso le mosse nel lontano 2004, come progetto sperimentale finalizzato al risparmio energetico e all’utilizzo di fonti rinnovabili. Il progetto è stato il primo classificato nella selezione a punteggio nella regione Emilia Romagna e ha ricevuto anche la certificazione CasaClima A. L’involucro edilizio è stato completamente isolato e gli alloggi sono stati realizzati con impianti di ventilazione ad alta percentuale di recupero di calore interno. Sono stati installati in copertura pannelli fotovoltaici e collettori solari per l’acqua calda sanitaria per la copertura del fabbisogno stimato interno.

Location
Bologna, Italy

Year
2022

Area
3500 sqm

Design team
Luigi Benatti, Luca Jop, Nicola Righini, Claudia Sacchetti, Gabriele Corazza

Client
ACER

Status
Completed

Photo
Fabio Mantovani